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Mandricardo e la melanconia

Mandricardo e la melanconia

-Discorsi diretti e sproloqui nell’ "Orlando Furioso"-

Gian Paolo Giudicetti

 

53,50 EUR
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Übersicht


Verlag : Peter Lang AG, Internationaler Verlag der Wissenschaften
Buchreihe : Moving Texts / Testi mobili (Bd. 1)
Sprache : Italienisch
Erschienen : 01. 07. 2010
Seiten : 254
Einband : Kartoniert
Höhe : 220 mm
Breite : 150 mm
Gewicht : 360 g
ISBN : 9789052016320
Sprache : Italienisch

Du und »Mandricardo e la melanconia«




Autorinformation


L’autore: Gian Paolo Giudicetti è nato nel 1975 in Svizzera. Dal 2000 lavora all’Università di Louvain-la-Neuve. É autore di un manuale per l’insegnamento delle lingue romanze (I sette setacci, 2002, con C. Maeder, H. Klein, T. Stegmann), di un libro d’interviste a scrittori svizzeri (2004), della monografia La narrativa di Giuseppe Antonio Borgese (2005). Ha curato un numero speciale di ‘Les Lettres romanes’ dedicato ad Ariosto. Con Marinella Lizza Venuti ha scritto una monografia sulle Città invisibili di Calvino (2010). Ha pubblicato articoli principalmente sulla narrativa italiana del XX secolo, la letteratura svizzera, l’insegnamento delle lingue romanze e l’Orlando Furioso.

Produktinformation


Sono chiacchieroni, laconici, spontanei, retorici: c’è di tutto tra i personaggi dell’Orlando Furioso. Da Orlando, Rinaldo, Bradamante ai personaggi detti barbari o minori del poema, quali Rodomonte, Mandricardo, Ricciardetto. Attraverso le parole i personaggi raccontano, istruiscono, commuovono, persuadono. Ma quali, tra i tanti personaggi che popolano il poema, fanno un miglior uso del linguaggio? Quali di loro, parlando, riescono meglio a suscitare l’interesse e a farsi ascoltare? Come attraverso alcuni di loro ci giunge la voce di Ariosto? Qual è il rapporto tra parola e azione? In che modo, nel corso del poema, evolvono i differenti tipi di parola e il loro peso all’interno del poema? Brillante, scoppiettante, avventurosa, la prima parte del poema, quella più romanzesca; bellica, moralista, grave, la seconda, quella più epica. In modo innovativo, questo libro risponde alla domanda del perché Ariosto faccia succedere alla leggerezza iniziale la melanconia propria degli ultimi canti, dovuta alla consapevolezza che si sta avvicinando la fine del poema, e quindi del racconto. La constatazione, motivata da un’analisi approfondita dei discorsi dei personaggi, che la melanconia definisce altrettanto il Furioso di quanto facciano la brillantezza, la digressione, la comicità, costituisce l’originalità di questo studio.

Inhaltsverzeichnis


Dal contenuto: Perché Mandricardo parla meglio di Orlando ovvero la fine della poesia: un’introduzione – Tradizione e innovazione, memoria e temporalità nel primo canto – Le due parti del Furioso e la posizione della cesura – Il racconto evasivo: l’episodio di Ricciardetto ovvero la sconfitta della diversità – Il preludio della fine: la funzione strutturale dell’episodio di Leone e Ruggiero – La serietà di bambini ridenti – L’Orlando Furioso contro la didattica – Rinaldo da persuasore a uomo d’azione: l’episodio scozzese – La goffaggine, il segreto e il silenzio. Orlando e la quarta sequenza (canti VI-VIII) del Furioso – Il funzionamento dell’alternanza ariostesca: i canti XIII-XVIII – I bruti commossi: Mandricardo e Rodomonte – Personaggi iterativi, monologanti, Caio e Sempronio, Femmine Omicide – L’evoluzione del narratore nel Furioso e i meccanismi di adesione e distanza rispetto al narrato – Narratori intradiegetici, discorsi diretti e indiretti, loquacità, laconicità, simmetrie e asimmetrie. Alcune osservazioni in forma di commento.

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